Si è tenuta sabato tra le calli di Venezia la storica Venezia in Notturna (VENotte), attesissima competizione di Orienteering che in questa edizione ha superato i 600 iscritti. Atleti di tutte le età, dai 10 ai 75 anni, sono giunti da tutto il nord Italia e dall’estero per prendere parte alla suggestiva competizione che da più di venticinque anni mette alla prova e incanta gli atleti con gli spettacolari scenari della città lagunare.
I percorsi delle venticinque categorie, architettati dal giovane e promettente tracciatore Luca Rosato, si sono snodati dalla zona del Terminal di San Basilio, passando per il Ponte dell’Accademia, Piazza San Marco, Rialto fino al cuore di Canareggio.
Nelle categorie di punta, Uomini e Donne ELITE, a conquistare il primo gradino del podio è per gli uomini il trentino Riccardo Scalet (in forza alla squadra veneta Park World Tour Italia) seguito da Alessio Tenani (Polisportiva Masi) e Samuele Tait (Gronlait Orienteering Team), il podio veneto prosegue, dopo Scalet, con Pietro Mogno (ASD Orienteering Galilei) e Michele Franco (Erebus Vicenza). Tra le donne è la trentina Viola Zagonel (Polisportiva Masi, squadra emiliana) ad accaparrarsi l’oro seguita da Maddalena De Biasi (prima veneta, Orienteering Tarzo) e da Caterina De Nardis (Polisportiva Masi), il podio veneto femminile si conclude con Elena Pezzati (ASD Fonzaso) e Giulia Dissette (Park World Tour Italia).
L’ottima organizzazione dei volontari dell’ASD Orienteering Galilei di Mira ha reso questa edizione di Venotte, valida anche come Campionato Veneto in Notturna, un evento di alto livello. Gli atleti si sono detti molto soddisfatti e con loro anche chi si è approcciato per la prima volta allo sport corsa orientamento grazie ai percorsi non agonisti, presenti infatti molti giovani veneziani che hanno provato per la prima volta.
Le parole del Direttore di Gara Federica Anedda: “Molto soddisfatta per l’alta partecipazione, l’ottimale organizzazione dei volontari e per l’alta soddisfazione dei partecipanti sui tracciati.”
La magia dell’orienteering ha fatto centro anche stavolta, dimostrando di essere una disciplina che allena corpo e mente, che fa divertire a tutte le età e soprattutto che rispetta l’ambiente, in quanto non necessita di particolari infrastrutture e che una volta svolta la competizione non lascia segni sul territorio. Ci si augura di poter perpetuare questa tradizione negli anni, l’orienteering ci regalerà ancora molte emozioni.
(Gaia Ferrante)